giovedì, febbraio 26, 2009

Bio-sensibilità. Il caso NaturaSì

E' inutile negarlo, il 2009 si è aperto proponendomi una marea di dilemmi (enogastro)esistenziali.

La Via-del-Bio (che così posta, suggerisce interessanti spunti spirituali) è senza dubbio frutto di uno di questi dilemmi.

Giusto per ragionare a voce alta, mi sono detto:

"Commercialmente, ripeto commercialmente, parlando investo almeno il 75% del mio tempo a spiegare la differenza tra:
- un Balsamico Industriale ed uno "Tradizionale"
- il fatto del caramello, piuttosto che della densità
- le differenze tra i "nomi": ...di Modena, Balsamico, Condimenti
e via di questo passo.

Solo una minima parte viene impiegata per spiegare quali sono le nostre peculiarità, perchè i Balsamici NON sono tutti UGUALI.

E solitamente, la sensibilità a certi argomenti (quelli di cui sopra) è veramente bassa.

Mi sono allora detto: "non solo certificandomi bio posso rendere trasparente il fatto che per i nostri prodotti usiamo SOLO uva (e senza chimica) MA IN PIU' ho la possibilita' di relazionarmi con un mercato che dovrebbe essere super-sensibile a certe problematiche (per l'appunto, quelle di cui sopra).

Ebbene, ieri vado a fare la spesa ad uno dei NaturaSì di Reggio e vedo in offerta un "Aceto Balsamico di Modena" a 1,55 Euro la bottiglia da 250 ml.
Faccio presente che il prezzo pieno sarebbe stato 2,21 Euro quando, di fianco, c'erano i semplici aceti di vino, bianchi e rossi, a 2,22 Euro.

Non so voi, ma qualcosa non mi torna:

- economicamente: il fatto di essere "Balsamico" dovrebbe rappresentarmi un plus, non un disvalore tale per cui costa anche meno dell'aceto di vino!

- materialmente: ma non avevo detto che "l'ambiente Bio" dovrebbe essere più sensibile a certe cose? Non ci si pone il problema di cosa c'e' dentro ad una bottiglia che costa così?

Aiutatemi voi.

mercoledì, febbraio 18, 2009

Rafael Garcìa Santos dice: "ok!"


















Altro che "Uomo Del Monte"! Quando è nientepopò di meno che Rafael Garcia Santos (aka Lo Mejor de la Gastronomia) a dire di sì, allora bisogna festeggiare...vai con la bottiglia di lambrusco!

Grazie a Bob Noto per la foto e per avere avuto con sè l'ampollina.

ps: colgo l'occasione datami dalla foto per chiarire come si versa il Balsamico Tradizionale. Quella fessura sul tappo che il sig. Santos sta usando per far fuoriuscire il prodotto, e' in realtà l'apertura dalla quale dovrebbe entrare l'aria. Per questa va tenuta sempre pulita e libera.
Così facendo l'aria entra e permette al denso e ricco Balsamico di fuoriuscire goccia a goccia.
Bisognerebbe quindi:

1- inclinare di 45 gradi circa il boccettino facendo in modo che il taglio sul tappo sia verso l'alto e la cannula di vetro e il relativo beccuccio verso il piatto

2- attendere ed osservare il taglio/l'apertura del tappo. quando entra l'aria, significa che "qualcosa si muove"

3- dosare le gocce a piacere

4- in sostanza: ci vuole pazienza, ci abbiamo messo almeno 12 anni a farlo, cosa sarà aspettare qualche secondo in più per farlo uscire! :)

Disclaimer: a chi verrà visto agitare l'ampollina come farebbe un barman acrobatico durante la finale mondiale con il suo shaker o tenerla in posizione perfettamente verticale rispetto al tavolo (e magari dare qualche botta nel sedere dell'ampollina), verrà immediatamente amputata la mano (o il braccio a seconda della gravità) ;)

domenica, febbraio 08, 2009

Quando il Gambero Rosso segna svolte epocali


20 anni fa, quando mio padre diceva che faceva "Balsamico di Reggio Emilia" gli ridevano in faccia.


Pian piano "quello di Reggio" si è fatto conoscere sempre di più e a detta di molti (qui addirittura un modenese, poi Raspelli financo a
Paolo Marchi su Il Giornale) è quello che si è sputtanato (si può dire?) meno rispetto a quello dei cugini di Modena.

Nel frattempo, su qualsiasi media, quando si parlava di Balsamico
a- era fatto SOLO a Modena
b- se si parlava di Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, le foto erano sempre e comunque quelle del Balsamico di Modena

Basti pensare che sulla segnaletica stradale delle Strade dei vini e dei sapori di Reggio Emilia , il pittogramma che identifica la presenza di un'Acetaia è proprio la stilizzazione della famosa bottiglietta di Giugiaro, quella del Balsamico Tradizionale sì, MA di Modena.

Tutto questo fino ad oggi, fino a quando, grazie ad apposite segnalazioni non scopro che a pagina 17 del Gambero Rosso di questo mese, avviene di fatto la svolta epocale, il sorpasso, in termini di immagine ed immaginario, del Balsamico Tradizionale Reggiano rispetto a quello di Modena.

Se poi volessimo esagerare, potremmo anche fare un paio di pensieri sul fatto che il Balsamico in questione, è mio :)

Si tratta certamente di un refuso ma dal valore simbolico incredibile.


Per cui grazie di cuore Gambero Rosso, questa pagina entrerà nella storia del Balsamico! :)




ps: si poteva anche argomentare questo lapsus dicendo che il "Balsamico senza segreti" era quello di Reggio Emilia e dell'Acetaia San Giacomo, ma poteva risultare troppo stucchevole :)

pps: non è che io ce l'abbia con i modenesi, anzi!
Uno dei primi corsi sul Balsamico lo feci a Spilamberto, alla Consorteria. E fu bellissimo.

pps: il Ducato di Modena e di Reggio Emilia, è stato un "unico territorio" per più di 400 anni.
Che si sappia: secondo me non ha senso parlare di prodotti diversi. O meglio, sono prodotti diversi intimamente, poichè come ogni prodotto della natura, ogni famiglia, ogni singola botticella dà vita ad un Balsamico diverso, ma hanno un'unica origine, un unico territorio, una unica matrice storica.

Bonus link: il filmato sul Balsamico Reggiano (da notare la dolcezza di certi commenti modenesi :)

Cosa cercano i visitatori nel sito dell'Acetaia San Giacomo

L'altro giorno in macchina stavo pensando: "dato che quest'anno dovrei fare partire l'e-commerce della Bottega del Gatto M, l'home page del sito andrebbe un po' rivista, togliere cioè certe cose e dare più visibilità ad altre, magari più prettamente commerciali ecc..."

Pensavo al macro-menu presente in home page dove ci sono 4 punti impostati a mo' di "approccio graduale" rispetto al nocciolo della questione.

1- il territorio

2- l'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia in generale

3- la nostra Acetaia

4- la bottega che c'e' in Acetaia

Un po' come se richiedessi come presupposto per conoscerci, il fatto di sapere qualcosa sul nostro territoro e sul prodotto in generale, giusto per capire il contesto in cui operiamo insomma (e per complicarsi la vita ovviamente :)

E mi sono anche detto : "la sezione sul Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia in generale ad esempio, potrei anche toglierla ... "

Allora sono andato a vedere la "classifica" delle pagine più viste sul nostro sito.


Allora, vediamo:

1°- la home page
2°- la sezione generica del "Cos'è, come si fa" il Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia
3°- la "Storia dell'Acetaia San Giacomo"
4°- la "Preparazione della batteria"
5°- la "Cottura del mosto"
6°- la sezione della Bottega del Gatto M
7°- i contatti
8°- l'avviamento della batteria
9°- una ricetta
10°- la sezione dei "Rincalzi e prelievi"

Le osservazioni:

0- Questa è una di quelle analisi che andrebbe fatta un po' più spesso.

1- dopo l'home page, la sezione "Cos'è, come si fa" è la sezione più visitata

2- su 9 posizioni (dando per scontata l'home page al primo posto) ben 5 riguardano aspetti sulla produzione del Balsamico Tradizionale in generale (e su 20 posizioni, 11)

3- a parte la "Storia dell'Acetaia San Giacomo" e la "Bottega" non sembra esserci approfondimento di natura "commerciale" ad esempio le pagine relative ai singoli prodotti, quella dove poter scaricare la brochure (che è comunque all' 12° posto) ecc...

4- le ricette, anche se apparentemente non tanto presenti tra le pagine-top-viste (1 su 10 e 3 su 20) sono comunque le pagine in cui gli ospiti si fermano di più in termini di tempo


Le mie prime conclusioni

1- NON toglierò la sezione prettamente informativa sul Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia in generale anzi, la rimpolperò per bene

2- sposterò la sezione relativa al "Territorio" in una posizione meno privilegiata (anche se è all'11° posto...)

3- arricchirò la sezione delle ricette

4- ho pensato che potrei anche smettere di produrre&vendere e fare un sito solo informativo!


E da fuori, qualche consiglio utile?

Grazie :)

lunedì, febbraio 02, 2009

Il sesto episodio del film "L'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia"



E' con piacere che aggiungo la penultima puntata della serie "L'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia", questo sconosciuto.

Si parla delle certificaizoni, della DOP e bla bla bla ma anche dell'aspetto piu' importante, del controllo in fase di prelievo, degustazione ed imbottigliamento.

DOMANDA: "Esiste un altro prodotto così "sicuro" nel mondo del cibo e del vino"??

Se c'e' vi prego di dirmelo perche' io non lo conosco.

Le altre puntate, sul mio canale di youtube oppure qui, sotto il tag "come si fa".

Ogni supporto alla diffusione e', come al solito, assai gradito :)