martedì, gennaio 20, 2009
Saba e neve: un salto nel passato
Tornare indietro con la memoria attraverso sapori ormai dimenticati.
La "Saba con la neve" è stata la prima volta che l'ho assaggiata. Certo, la neve era un po' piu' frequente e magari anche un po' piu' pulita :)
Ricetta:
- Ghiacciare il bicchiere
- Neve
- Saba q.b.
Sfido qualsiasi food blogger a trovare una ricetta piu' facile di cosi'! :P
Mai assaggiata?
sabato, gennaio 10, 2009
Incontrando Nicolas Joly 2. La MEGA degustazione di vini biodinamici
"La verità diventa un mercato"
Che altro aggiungere ad una frase come questa di Joly con la quale ha aperto l'infinita giornata di degustazione?
Il riferimento è relativo all'attenzione che da qualche tempo si sta alzando nei confronti della Biodinamica. Affermazione che trovo dotata di una giusta dose di amara-ironia-sarcastica.
Non vorrà dire niente, ma se al seminario era presente un buyer di Metro, qualcosa si "sta muovendo".
In realtà la mattina è iniziata con un approfondimento sui pianeti, galassia e legami al sistema solare e sistema stellare poi, verso le 10,30 ci siamo trasferiti nel vicino Agriturismo "Il Balcone sulle Langhe" (che tra l'altro dispone di camere carinissime, anche se il link non funziona) per dare inizio alle danze.
Innanzitutto un grazie e complimenti alla relatrice della giornata, Laura Zini che, da Reggio Emilia (!!) ha tenuto testa con professionalità e competenza ad una delle più lunghe degustazioni alla quale io abbia mai partecipato. Praticamente 11 ore con pausa pranzo di un'ora.
Diciamo che, per oggi, la nostra razione quotidiana di polifenoli l'abbiamo assunta :)
26 i vini, praticamente tutti biodinamici, quelli assaggiati (più altri aperti "didatticamente" durante pranzo/cena)
Qualcuno memorabile, molti sorprendenti, tutti (tranne uno a mio parere) semplicemente veri.
Qui un primo elenco che man mano riempiro' con le impressioni della degustazione (scusate imperfezioni in nomi di aziende/vino):
BIANCHI
1- Champagne Leclapart - L'Apotre (degorg. 2007)
2- Pigato di Riviera Ligure di Ponente Selvadolce - Rucantu' 2007
3- Gavi La Raja - Pisè -2007
4- Tenuta di Valgiano - Palistorti bianco 2007
5- Cortese Cascina degli Ulivi - Filagnotti 2006
6- Riesling Sonnenburg - Binner 2005
7- Clos de Rouge Gorge Languedoc Rousillon 2005
8- Trebbiano d'Abruzzo Emidio Pepe 2006
9- Trebbiano d'Abruzzo Emidio Pepe 2005
10- Coulée de Serrant 2006 manco a dirlo...
11- Cortese Cascina degli Ulivi - Montemarino 2001
ROSSI
12- Grignolino monferrato casalese Tenuta Migliavacca 2007
13- Merlot Massiero - Verdugo 2007
14- Dolcetto d'Alba Giorgio Barovero 2007
15- Barbera d'Asti I tre Poggi 2006
16- Busattina Terre Eteree 2006
17- Dolcetto Dogliani San Fereolo (Nicoletta Bocca) 2005
18- Fattoria Bacchereto Terre a Mano 2005
19- Fattoria Castellina - Daino Bianco 2005
20- Barbera del Monferrato Tenuta Migliavacca 2003
21- Bordeaux Chateau Lepuy 2003
22- Tempranillo Ego Primus 2003
23- Tempranillo Ego Primus 2000
24- Moscato Bera Vittorio 2005
25- Stéphane Tissot Spirale 2004
26- Porto Fonseca
... il racconto prosegue.
Qui il primo giorno.
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nicolas joly
giovedì, gennaio 08, 2009
Incontrando Nicolas Joly
"L'agricoltura biodinamica è un'agricoltura
- quasi gratuita
- completamente sana
- che libera il contadino"
Partito stamattina all'alba dal cuore dell'Emilia direzione Cissone, provincia di Cuneo. Sede dell'Agribio, per il seminario con Nicolas Joly.
Queste erano le Langhe all'arrivo, avvolte da una nebbia che sembrava l'avessi portata in macchina con me ... ed invece era gia' qui ad aspettarmi.
E' la terza, no, seconda volta che partecipo ad un suo seminario, la prima circa 5-6 anni fa a Roma quando Sandro lo "scoprì".
Rimasi folgorato non tanto e non solo per ciò che diceva, assolutamente rivoluzionario, ma soprattutto dai suoi vini. Vini che confermavano che in vigna accadeva qualcosa di speciale.
Bene o male quei lucidi me li ricordavo ma quelli, ad esempio, della "Cristallizzazione sensibile" fanno sempre la loro sporca figura (qui e qui se ne è già parlato, e qui e qui altre risorse) .
Domani "ci toccherà" assaggiare una quantità smodata di vini biodinamici. Evabbè ... :) in ogni caso di qua non ci si muove
sabato, gennaio 03, 2009
Minisfogo a piede libero di fine anno
Ci stiamo lasciando alle spalle un 2008 che non è stato sicuramente facile e, come se non bastasse, quello che arriva non promette niente di buono.
Piuttosto che essere clamorosamente pessimista preferisco però pensare che, in situazioni come queste:
a- si possono trovare ottime opportunità
b- ci sarà una sorta di "selezione naturale". Un po' di pulizia insomma.
E' assistere allo sgretolarsi di colossi bancari ed industriali così, dal giorno alla notte, che di fatto ti mette di fronte alla mancanza di certezze.
La completa instabilita' di un sistema che sembrava solido ed inamovibile ci ha fatto tremare un po' tutti. Colossi che come un nonnulla esplodono lasciando buchi pari a PIL di intere nazioni: "urka che botto!".
Tutto ciò che sta accadendo ci mette di fronte alla constatazione che "il sistema" è, al contrario di quanto si pensi, assolutamente, delicatamente, profondamente instabile, tutto può essere messo in discussione.
E questo, a mio parere, è a dir poco liberatorio.
E' solo se viene meno la terra sotto i piedi che si può verificare se si è in grado di volare :)
Se è vero infatti che così impostato il mondo penso che sia ...ehm.. vediamo .... "come una macchina sportiva che a tutta velocità è diretta contro un bel muro di cemento armato" ... si puo' forse intravedere la remota possibilità che qualcosa possa cambiare. Già, yes we can! :)
Domande esistenziali:
Ma che senso ha un'economia che gira sui terminali? Che non genera alcuna ricchezza reale?
C'è chi trasforma vari pezzi di ferro in un trattore, un legno in un mobile, la luce del sole in vino ed allora è giusto pagare per questa trasformazione e creazione di nuova ricchezza.
Ma che senso ha, fare soldi girando posizioni debitorie? Sfruttare leve finanziarie ed effetti moltiplicatori malati che esistono solo a livello virtuale?
Che senso ha un'economia dove chi gestisce società, alla peggio anche pubbliche, non ha responsabilità comparata a quello che guadagna?
Mi hanno insegnato a scuola che ci deve essere un sistema di pesi e contrappesi, altrimenti un'azienda, un'economia, un sistema non ha senso.
Io imprendo, rischio di mio ma con la possibilita' di guadagnare di più rispetto ad un impiegato.
Se va bene ok ma se va male, sono ca**i miei. E che ca**i!
Invece qui si assiste a persone che gestiscono aziende, guadagnano cifre mai viste e magari con risultati pessimi, senza una logica di lungo-periodo ma al contrario, di arraffa-arraffa il più possibile finchè ghe n'è.
L'organizzazione economica italiana col maggior fatturato ha solo un piccolo problema, è illegale. E allora che altri discorsi servono?
Una grande tristezza mi assale pensando a queste cose. E, tra i buoni propositi dell'anno che viene, c'è quello di ascoltare meno TV, radio ecc.. a meno che qualcuno non inventi una trasmissione di sole notizie buone!
Per quanto riguarda noi:
1- l'Acetaia chiude praticamente pari rispetto all'anno scorso. Ho solo l'impressione che pian piano si riescano a rendere più efficenti certi aspetti e quindi, più redditizia la gestione. Al solo pensiero che l'evasione dell'ordine nei primi anni di vita veniva fatta nel giro di "qualche settimana", mi viene veramente voglia di fare Santi-subito tutti quelli che nonostante tutto hanno continuato a comprare senza mandarci a fanc' immediatamente :)
2- Sottoscrivo appieno il problema evidenziato da Gianpaolo, per quanto riguarda i pagamenti da parte dei clienti. In Italia è sempre più difficile:
a- essere pagati
b- esserlo in tempi decenti
Il chè genera a sua volta difficoltà per noi nel far fronte agli impegni presi.
Già il 2008 è stato un anno di discreta potatura dei clienti "difficili" con un discreto beneficio immediato.
3- La Bottega del gatto M cresce e qui attorno ci si accorge sempre di più che ... "esiste un'Acetaia!".
Un po' "colpa" nostra perchè la politica "zero-pubblicità-a-pagamento" di certo non aiuta ma è nostra intenzione andare avanti soprattutto con il passaparola, con i suoi pro (mezzo super efficace di marketing-virale) e i suoi contro (tempistiche assolutamente random) = chi è stato bene in Acetaia, se ne parla ci fa un favore! Grazie! :)
4- da anni nel cassetto c'è un progettino di commercio on-line. Il 2009 può essere quello buono.
5- il travaglio interiore mi porta a voler approfondire sempre di più l'aspetto del biologico e, per quanto possibile sul Tradizionale, anche il biodinamico. Vedremo...
Conclusione
tutto è in cambiamento, questo è l'unico insegnamento che posso seguire, quindi bisogna essere flessibili sì, ma nella propria intransigenza qualitativa.
Nel nostro settore si assiste al crescere fungineo di "nuove acetaie", impostate su operazioni di marketing estremo, soprattutto grafico.
Vorrei che ci fosse un ritorno:
a- alla Tradizione che deve necessariamente esserci alla base di una produzione di Balsamicob- al prodotto
purtroppo non sarà così perchè nonostante gli sforzi ciò che premia ancora nel mondo del Balsamico sono
1- grandi densità dei prodotti a basso prezzo per intenderci dei "condimenti" (l'evoluzione nonchè punto di arrivo di tale processo e' la fantastica "Glassa" - noi quando facemmo, nel 2001, la gelatina, era solo per gioco! non pensavo si arrivasse a questo!),
2- belle confezioni indipendentemente dal contenuto (ma comunque deve essere DENSO).
La ricerca di una piacevolezza estetica (delle confezioni ecc...) penso che debba essere obbligatoria, per noi perlomeno, LO E', proprio perchè il nostro vivere è innanzitutto estetico-simbolico (anche se non ce ne rendiamo conto), MA la china di un'estetica-vuota (senza un'equivalente qualità produttiva) è dietro l'angolo ed è per questo che la nostra mente critica deve essere sempre sull'attenti,
anche se si compra una confezione dell'Acetaia San Giacomo! :)
Buon anno a tutti!
----------------anche se si compra una confezione dell'Acetaia San Giacomo! :)
Buon anno a tutti!
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