E' inutile negarlo, il 2009 si è aperto proponendomi una marea di dilemmi (enogastro)esistenziali.
La Via-del-Bio (che così posta, suggerisce interessanti spunti spirituali) è senza dubbio frutto di uno di questi dilemmi.
Giusto per ragionare a voce alta, mi sono detto:
"Commercialmente, ripeto commercialmente, parlando investo almeno il 75% del mio tempo a spiegare la differenza tra:
- un Balsamico Industriale ed uno "Tradizionale"
- il fatto del caramello, piuttosto che della densità
- le differenze tra i "nomi": ...di Modena, Balsamico, Condimenti
e via di questo passo.
Solo una minima parte viene impiegata per spiegare quali sono le nostre peculiarità, perchè i Balsamici NON sono tutti UGUALI.
E solitamente, la sensibilità a certi argomenti (quelli di cui sopra) è veramente bassa.
Mi sono allora detto: "non solo certificandomi bio posso rendere trasparente il fatto che per i nostri prodotti usiamo SOLO uva (e senza chimica) MA IN PIU' ho la possibilita' di relazionarmi con un mercato che dovrebbe essere super-sensibile a certe problematiche (per l'appunto, quelle di cui sopra).
Ebbene, ieri vado a fare la spesa ad uno dei NaturaSì di Reggio e vedo in offerta un "Aceto Balsamico di Modena" a 1,55 Euro la bottiglia da 250 ml.
Faccio presente che il prezzo pieno sarebbe stato 2,21 Euro quando, di fianco, c'erano i semplici aceti di vino, bianchi e rossi, a 2,22 Euro.
Non so voi, ma qualcosa non mi torna:
- economicamente: il fatto di essere "Balsamico" dovrebbe rappresentarmi un plus, non un disvalore tale per cui costa anche meno dell'aceto di vino!
- materialmente: ma non avevo detto che "l'ambiente Bio" dovrebbe essere più sensibile a certe cose? Non ci si pone il problema di cosa c'e' dentro ad una bottiglia che costa così?
Aiutatemi voi.
giovedì, febbraio 26, 2009
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7 commenti:
Hai perfettamente ragione, il problema è trovare alcuni di questi prodotti sensibili al bio ma non al contenuto effettivo. Tutte le volte che vado da NaturaSì mi intristisco a vedere l'aceto balsamico di Modena ad un prezzo così basso che lascia perplessi, però è bio, e allora...?
Solo seguendo le tue lezioni e altri eventi della mia condotta Slowfood ho capito cosa c'è veramente dentro questi condimenti di aceto balsamico, non ci resta che aumentare lo sforzo educativo in maniera netta e concreta. D'altronde si può fare un buon condimento senza usare il caramello (che costa poco) o no?
ma certo che si puo'! :)
ti giuro che ero convinto, molto semplicemente, che chi gestisce i NaturaSì fosse molto piu' attento e perl'appunto sensibile a certe problematiche.
Invece tutto mi dimostra come, senza un filtro critico a monte, la scelta "bio" per certi negozi sia solo una tra le tante possibili commercialmente
:(((( che tristezza!
Al prossimo giro da NaturaSi controllo...
A lunedì!
Ciao! E' la prima volta che scrivo... Il consumatore di prodotti biologici "dovrebbe" essere più attento alla qualità. Però Naturasì è ormai una catena abbastanza grande e come tutte pensa al profitto, al prodotto che vende di più, al prezzo più basso, se pur bio.
Non ho idea di quanto sia impattante il costo per la denominazione biologica, ma credo possa essere un di più anche senza il Naturasì. Fiere, vendite dirette o altri canali potrebbero riconoscere il giusto valore. Poi esistono altri negozi di alimentazione naturale, erboristerie con cibi naturali e altre catene (b'io) che forse riterrebbero giusto offrire sia il prodotto bio economico (di qualità inferiore), sia il prodotto bio di alta qualità. Ai consumatori la scelta! E speriamo che l'informazione su questi argomenti aumenti sempre più!
Ciao mammafelice, grazie per il tuo pensiero.
Per quello che sto riscontrando il costo della certificazione biologica ha il suo bel peso ma, nel mio caso, neanche esagerato.
Hai ragione quando dici che ci sono anche altre vie possibili ed e' quello che sicuramente sto gia' facendo.
E' vero che ci devono essere tutti i prodotti, dalla fascia bassa a quella alta, ed è altrettanto vero che la scelta deve essere liberamente espressa tramite l'acquisto o meno di un prodotto pero' quello che mi rende perplesso e' che ci sono dei limiti sotto ai quali non bisognerebbe andare, anche e soprattutto se siamo in presenza di una produzione Bio.
A mio parere ovviamente ... :)
é inutile stupirsi..il biologico di oggi non è più quello di una decina di anni fà,quando piccoli produttori e agricoltori entravano nel settore del biologico per questioni culturali e sensibilità sia ambientale che salutistica, oggi è un business come un altro. In Italia questa evoluzione molto negativa è dovuta sopprattutto al canale distributivo dominato dalla catena naturasì che non ha fatto altro che comportarsi come altre comuni catene di supermercati.
Sviluppando e concentrandosi nella ricerca di prodotti a basso costo, di massa,di dubbia provenienza tutto ovviamante a discapito della qualità,della sicurezza alimentare e della vera essenza del biologico, per completare l'opera una buona dose di ipocrisia ambientalista e salutistica che trovate spalmata in ogni punto vendita naturasi.
Ciao Valerio
grazie per il tuo contributo,
io continuo a fare spesa a Naturasì più che altro per comodità ma è da un po' che l'approccio è cambiato.
E' un peccato, ma penso che si vedano i prodotti Biologici fatti per coscienza e quelli per mercato :)
ab
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