domenica, febbraio 11, 2007
GuidO ai ristoranti: Becco d'Oca
Un'operazione di recupero rurale perfetta. E' cio' che salta all'occhio subito addentrandosi nelle campagne di "Pieve Rossa" (a pochi km da Bagnolo in Piano) e incontrando il complesso "Residenza Pieve Rossa + Ristorante Becco d'Oca".
Un complesso di casolari di campagna come dicevo, perfettamente ristrutturati, danno luogo ad una serie di appartamenti per medio-lunghe permanenze, di classe aggiungerei e il ristorante e' quello che abbiamo avuto il piacere di provare.
Nella ex stalla, che di stalla non ha piu' assolutamente nulla, colpisce subito il soffitto ampio-arcuato a sfondo bianco con fiori allucinogeni rossi. L'impatto e' forte, come forse la luce che domina ovunque, in ogni caso ben studiata.
6 (s-e-i) tavoli rotondi, ampi, gestiti con la consueta classe dal sommelier Andrea (ex Alti Spiriti Reggio Emilia).
Il tovagliato, posate, bicchieri denotano subito l'impostazione "alta" che si e' data al locale.
In attesa arriva un piatto rotondo satinato-canna di fucile spettacolare dove, nell'incavo interno riposa un polpo sbollentato semplice con germogli stile quelli che si fanno in casa con l'attrazzetura apposta (che solitamente mi si ammuffiscono tutti). Bello e simpaticamente buono.
Il resto del menu e' interessante, proposte lunghe da leggere quanto facili da apprezzare. Forse qualche accostamento da calibrare (nella pasta con la ricotta salata, la ricotta era TROPPO salata) ma ad esempio ci tornerei giusto per un secchio di quel baccala' tipo mantecato che ho preso per antipasto che mi e' piaciuto molto.
Di secondo la mia rana pescatrice (se non ricordo male) con scorzonera , che chiedo se si tratta di un tipo di tubero della famiglia degli "scorzoni" ehm...ok, ho fatto la figura dell' ignorante.
E' una radice, strana, "tipo" bambu'.
Questo secondo era buono ma la prossima volta proverei con il tonno che, ahime' , era terminato.
Dolci curatissimi e interessanti: uno con la saba ... non San Giacomo pero' ;-(
La lista vini e' divisa in nord-centro-sud, in modo che chi ha preferenze leghiste, si possa fermare alle prime pagine :-)
Colpisce, dei vini, il fatto che a fianco di prodottini spacciati dall'amico Paolo Bollicina-Batteria Casali (la famiglia dei Triple-A ad esempio), ci troviamo chenneso' anche Feudi di San Gregorio. Non saprei, non ce li vedo tanto assieme sulla stessa lista...
Abbiamo bevuto un pinot nero di Movia (Slovenia) che, nonostante la fastidioso presenza del legno, ha un frutto e una potenza degne di nota. Quasi sorprendente per un pinot nero (30 euro).
Totale sui 50 euri a cranio che, considerando anche l'incidenza del vino, rappresenta un buon rapporto qualita'/valore/scenografia/servizio. Certo non da tutti i giorni, pero' in quelle occasioni giuste ... ah! se siete proprio in una di quelle occasioni, parlate a bassa voce che l'effetto "trasmigrazione vocale" del soffitto arcuato e' pericolosissimo! :-)
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1 commento:
Dato che tra un paio di settimane verro' dalle vostre parti, mi sa che lo provero' proprio!
ciao!
LdM
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