mercoledì, maggio 28, 2008

Saluhall, il Food Market di Stoccolma. Fermata obbligatoria

Saluhall, Stockholm’s Food Market – a stop you can’t miss




domenica, maggio 25, 2008

Norrkoping 2.30 di notte (2:30 a.m.)

ok dopo la smetto con 'sta storia delle luce di notte... pero' e' pazzesco! :o


ok I promise after this one, I’ll stop with this thing about daylight at night…but it’s crazy!




Norrkoping 3:40 a.m.

sabato, maggio 24, 2008

L'alba a mezzotte - Dawn at midnight




















E alle 2 di notte ...
….and at 2 a.m.….



e un'occhiata ai fiordi
a glance at the fjords


giovedì, maggio 22, 2008

L'arrivo in Svezia - Arriving in Sweden


anche dall'aereo si intravedevano , tra sterminate foreste di semi-pino e campi verdi, chiazze gialle di fiori non (ancora) identificati.

From the plane I could already see, among pine forests and green fields, patches of yellow flowers….

In hotel ci aspetta la selezione musicale del "maestro" Erikssons ...
At the hotel a musical selection by Erikssons awaits……


e qualora volessimo rimanere un po' in forma ...
At the hotel a musical selection by Erikssons awaits……

mercoledì, maggio 21, 2008

Non venite piu' al mare in Romagna!!

Se arrivo a dire una cosa come questa, vuol proprio dire che sono disperato.

Premessa
Ieri, prima della conferenza stampa, sono stato ad una riunione in Regione per parlare della seconda edizione del progetto "Un Mare di Sapori".
L'obiettivo dell'assessorato all'agricoltura e' quello di utilizzare il bacino della riviera romagnola con i suoi 40-45 milioni e passa di presenze (posti letto venduti), come vetrina dell'agroalimentare di qualita' dell'entroterra: missione impossibile! NON ci vogliono!

Inutile, ma non troppo, precisare che

1- la Romagna vorrebbe la secessione dall'Emilia. A prescindere! :)

e che

2- la riviera non ha mai, stando alle voci degli operatori locali, voluto collaborare con il suo immediato entroterra .
Figuriamoci con il resto dell'Emilia.

Bene, 5000 e piu' sono i locali-esercizi ecc... che danno ospitalita' ai turisti.
Sono sempre stati e saranno il nostro biglietto da visita.
Bene, quali sono i prodotti che vengono dati a tutti questi turisti e che dovrebbero rappresentare la nostra identita'-territorio? Salame milano, Nero d'avola, cotoletta alla milanese ecc.?.. :(

Bene, allora diciamola tutta:
- il mare in Romagna fa schifo. Punto.
- il latinlover&sexmachine Emiliano-Romagnolo e' ormai scomparso
- il rapporto qualita'/prezzo, rispetto ad altre mete tursitiche e' assurdo!
Allora, cos'e' che fece fare tanta strada alla costa romgnola? Dal mio punto di vista era la famosa "gestione famigliare" della pensioncina, la madre, la azdora, che faceva da mangiare e ti coccolava per bene. Il calore della vera ospitalita' insomma. Questo e' un valore.

Da famigliare la gestione e' diventata imprenditoriale.
L'ospitalita' si e' trasformata in una sudditanza esasperata al conto economico, perdendo di vista i valori intrinseci del prodotto offerto.
Non che prima le famiglie fossero in perdita, per carita', ma sapevano (spontaneamente) che punti di forza mettere in gioco.

Fare un piatto con un prodotto di qualita', puo' incidere di pochi centesimi rispetto ad un prodotto poco buono (e magari extraterritoriale).

Il valore del territorio e' l'unico che (gli) rimane da giocare. Non ci sono storie.

L'anno scorso il progetto prevedeva anche una serie di incontri con i ristoratori, per sensibilizzarli sul prodotto locale (ne' tipico, ne' km zero eh!). Di quei 5000, hanno aderito in 80.
Che dire....
Che siamo qui, nel 2008, a dover pregare quelli della costa per trovare una collaborazione, che sarebbe frutto di semplice buonsenso.
Che alla fine non hanno ancora capito che gli unici che ci guadagnerebbero veramente, sarebbero solo loro.

Detto questo allora, boicottiamo la costa romagnola e andiamo tutti in Grecia a mangiare feta e tzaziki! (con ruttino all'aglio incorporato :)

Gabicce (praticamente, Marche)

------ English Version
Stop coming to Romagna’s beaches!!

If I’ve reached this point, it means I’m totally desperate.

Introduction
Yesterday, before walking into the press conference, I was at a meeting at the region’s headquarters to talk about the second edition of the project “ A sea of taste”.
The goal of our ministry of agriculture is to use our Riviera (Romagna)with its 40-45 million presences/tourists, as a window for quality food and agriculture of the hinterland: mission impossible! They don’t want us!

It is at this point useless to mention that:
1. Romagna wants secession from Emilia. No matter what!

and that

2- the riviera has never wanted to cooperate , according to local OPERATORI, with its hinterland……let alone the rest of Emilia.
Well, 5000 or more are the stores, restaurants, hotels etc that welcome tourists. They have always been and will be our business card (presentation).
Ok, so which are the products given to all these tourists and that should represent our identity-territory? Salami from Milan, Nero d’Avola wine, milan breaded cutlet and so on….?
Well then let’s get to the end of it:
- the sea in Romagna is terribile. Period
- there was once was the stereotyped latinlover&sexmachine idea of the Riviera male which today has disappeared.
- the quality/price relationship, if compared to other touristic destinations is absurd!
Then what is it that go our riviera so far? From my point of view it was the family management, the mother, that managed a small hotel, cooked and cuddled you. The warmth of real hospitality, this is a real value. .

From family management we now have entrepreneurial management.
Hospitality is enslaved to economical profits, and they’ve lost the values that were once the real goals and made the difference.
Not that years ago these families were in loss, and didn’t make good profits, but, they knew which they’re strong and weak points were.
Between making a dish with a quality product and a not so regional scarcer quality implies only a few cents difference.
The value of (their) land is the only thing that is left. Absolutely

Last year the project predicted a series of meetings with restaurant owners, to explain local products, of the 5000, only 80 agreed and supported this initiative.
What else is there to say…..
Here we are, in 2008, having to beg those from the coast to cooperate with us, and it’s only common sense….all they need to understand is that the only ones that they are the ones that would get something out of it.
Having said this, let’s boycott the riviera romagnola and go to Greece and have some feta e tzaziki! :


martedì, maggio 20, 2008

Un mese di (buona) musica nel cuore dell'Emilia

Parte sabato 31 maggio, con un evento gia' di per se' molto interessante, a Boretto (RE), la prima edizione di "Un Po di Musica": opera dell'assessorato al turismo dell'Emilia Romagna in collaborazione con le varie province rivierasche e con le Strade dei vini e dei Sapori della Regione Emilia Romagna.

Vi consiglio vivamente-caldamente-proattivamente di venire a gustare l'autenticita' del nostro territorio (e non preoccupatevi per le zanzare che solitamente non pungono gli stranieri :).

Il programma, compreso di date, location e artisti sara' disponibile nel relativo sito da domani

Stamattina ore 11,45 circa c'e' stata la conferenza stampa a Bologna, in via Indipendenza.
Innanzitutto merita una citazione il luogo: l'hotel I portici, 4 stelle carpiate+lusso, aperto a novembre dell'anno scorso. Spazi sontuosi ed abbondandi, affreschi pazzeschi tirati fuori da una ristrutturazione imponente, talvolta violenta nei confronti dell'architettura di base, aggiungendo momenti un po' troppo international-hotel-style. Da vedere il teatrino adibito a conferenze e la terrazza spettacolare che a quanto pare sta andando molto per gli aperitivi.

Durante la presentazione stampa, esibizione di Robert Bisha, origini albanesi.


Subito pensavo stesse accordando il piano, poi ho realizzato che facevo proprio parte dello stile musicale ... beata ignoranza ...

C'era anche Red Ronnie, piu' vegetariano che mai (appena visto il buffet salumi-based,
stava per addentare le gambe di un tavolo in segno di protesta), al quale e' stata affidata la presentazione di alcune serate degli eventi sul Po.
L'ho avvicinato per sapere se si ricordava dell'acetaia ecc.. dato che e' stato qui tre volte (mandando in panico la cucina con richieste vegetali praticamente inconcepibili da queste parti e santificando i "danni economici" derivati dal consumo della carne ... ronf ronf ronf..); con un mezzo sorriso (forse) ha sbruffato che si ricordava. Punto. Simpatia: 4 + :)

Nonostante questo noi amiamo l'aurea irraggiungibile degli artisti ... soprattutto se servono alla causa del territorio :)

Forza, tutti a Boretto per la serata inaugurale!!

flickr

venerdì, maggio 16, 2008

Dimenticavo! Una delle poche novita' viste al cibus 2008

I was about to forget! One of the few new products seen at cibus 2008

www.ferridal1905.com

Nel senso che erano "freschi", "brillanti" , con alcune cose molto buone (non ho assaggiato tutto).
Speriamo anche che facciano seguito alla mia richiesta di maggiori informazioni.
Mmmhh ... prevedo un nuovo ingresso nella Bottega del Gatto M per il periodo natalizio

ps: visto il sito-non-sito, preciso che si occupano di te' (ma alla fine come si scrive poi? te', the, tea, tie'?) e tutto il relativo circondario.

Bravi! uno sprazzo di luce in mezzo a tanta ombra

----- English Version


In the sense that they were “fresh” and “brilliant” with very good products (I didn’t taste everything).
Let’s hope they answer me, since I asked to obtain more info.

Mmmhh ... I see a new entrance in “the M Cat's Shop” for the Christmas season.

p.s.: being that the web-site is a non web site, I would ike to underline that it’s all about tea and surrounding matter…..

Bravo! a ray of light in the middle of darkness.

Re-post: Riflettendo sul Cibus 2008

Causa un'Acetaia (per sicurezza lo linko non si sa mai che qualcuno mi vada su Ponti :) mai cosi' tanto frequentata e visitata, quest'anno il mio Cibus e' stato veramente "residuale": solitamente la mattina fina all'ora di pranzo, poi via.

Forse meglio, diciamo ... piu' "mirato"
Accettando anche il rischio di perdere il leggendario "colpo di ... cul-fortuna" che puo' piovere giu' da un momento all'altro con l'imprevisto contratto con un megaimportatoreinterstellare :)

Nonostante questo, mi prendo la liberta' di buttare giu' qualche considerazione.

Innanzitutto, dal punto di vista dei prodotti, non ho visto grandi novita' (e questo e' un buon segno). Dove per grandi novita' mi riferisco a quelle cose che, fino a quel giorno, non avresti mai pensato fossero edibili (come questi salami qui ad esempio).

Nel mio ambito, qualche "nuova" (?) acetaia o qualche fusione tra acetifici gia' esistenti. Le confezioni dei Balsamici si sprecano, cosi' come le "densita' cremose" dei condimenti degli aceti in generale.

In linea di massima, relativamente ai visitatori, ribadisco la tendenza generale che potete trovare al punto 2 di questo post relativo al Merano Wine Festival del 2006.

Mi e' stato chiesto da clienti americani, CHI, alla fine, siano i visitatori di una fiera come il Cibus. Verrebbe da rispondere: "Mo operatori no!" (con profondo accento emiliano)

Domanda legittima, sia perche' ci sognamo i cartellini identificativi che ti danno in certe fiere, sia perche' il piu' delle persone gironzola per gli stand con le mani in tasca o dietro la schiena, guardando le bancarelle come se fosse un giro ad una sagra di paese.

Ma da domanda sorge altra domanda, anzi due:

1- Qual'e' la percentuale dei "veri" operatori, di quelli che usano la fiera come luogo per conoscere non solo il prodotto, ma il produttore, guardarlo in faccia, chiedere prezzi, discutere sugli stessi, parlare di strategie comuni (magari piazzare un ordine) ecc.... lavorare insomma.

2- Perche' il cibo&vino e' l'unico settore in cui approdano tutti "gli imprenditori illuminati"?
Puoi avere fatto il calciatore, fatto profumi,costruito macchine da cucire, calzini, venduto elettrodomestici ma prima o poi tutti ci capitano ... tutti vogliono applicare il riuscito modello di business paro paro al cibo&vino.... non so, c'e' qualcosa che non mi quadra...

-------- English version
Re-post: Reflection on Cibus 2008
Because of an Acetaia never so visited and frequented, this year my Cibus has been partial: usually I stayed ‘till lunch time and then left.

Or better, let’s say it has been more “focused”. I even accepted the possibility to miss out on that lucky chance that can come from one minute to the next, for example, of an unexpected contract with the greatestworldwideimporter. :)

Nonetheless, I still feel free to make a few comments.

Firstly, from the product point of view, I didn’t see a whole lot of news (and this is a positive sign) Where when speaking of news, I intend all those things that you would never imagine as being edible (like this salami for example).

In my sector, some “news” (?) acetaia’s or fusions amongst pre-existing acetifici. More new packagings for balsamic vinegars, like augmenting creamy densities of vinegar sauces more generally.

In the main, considering visitors, I’d like to underline this general trend which you can read below (point 2 of this post) having to do with the 2006 Merano Wine Festival.

Some American clients asked me, WHO, at the end are the visitors of a show like Cibus. I would want to answer in our most genuine dialect: “Not business men!”.

A rightful question because we dream of those id tags we get in some shows, and also because most of the people we see walk around stands with their hands in their pockets or behind their backs, looking as if they’re out on a Sunday morning at a local market.
But from one question another question comes up or better two:

1. What is the percentage of “real” business men, the one’s that use the show to meet and come to know not only the product, but also who produces it, look him in the face, ask for costs, discuss the prices, talk of common strategies (maybe order) etc…..WORK.
2. Why is food and wine the only area in which all “enlightened business men” go/fall into?
You could have been a soccer player, perfume maker, sawing machine maker, sock maker, sold household appliances but sooner or later this is where you’ll fall…..everybody wants to apply their model of business to food and wine…..I don’t know but there’s something about this that smells funny….

giovedì, maggio 15, 2008

Live 1000 Miglia 2008 e Ristorante Al Frate

Live, 1000 Miles 2008 and Restaurant Al Frate

Come l'anno scorso, anche quest'anno quel pazzo fuorioso di Giambi mi ospita per un'esposizione selvaggia all'entrata del suo ristorante.
Grandissimo via vai di persone, livello di classe irraggiungibile ovviamente .... anche se a volte, anche no!

Qui qualche macchina in fila alla punzonatura intercalata da foto terrificanti dal retro banchetto con faccia di Giambi a manetta dietro la cassa
Like last year, this year too, crazy Giambi invited me for an exhibit at the entrance of his restaurant.

Many people coming and going, of unattainably extremely high standard…..even if sometimes exaggerated!!
Here are some lined up cars waiting to be marked and pictures of Giambi behind the counter.




Qui Mino, il vero deus et machina del ristorante (premio cravatta decennio 2008-2018)

Here is Mino, the real deus ex machina of the restaurant (tie award for the decade 2008-2018)


Qui un paio di filmatini di rumorosissime macchine (tra cui un paio di Maserati che dovrebbero piacere al Mr Djino Djni ;)


Here are a couple of videos of very noisy cars (amongst them a couple of Maseratis that Mr. Djino Djni should like)..



----------------- UPDATE ORE 20,00

Innanzitutto una oooola per il titolare del Risto che mi ospita, quel collezionista-di-targhe -metalliche ... Giambi Jean Zane
First of all a hurray to the owner of the restaurant, the collector of metal plates,….Giambi Jean Zane that invited me..


Qui il banchetto all'entrata
Here the banquet at the entrance














E qui sotto una serie di macro di alta classe. Per la serie: nei momenti vuoti non so che mazza fare :)




E qui la partenza delle macchine !!! (occhio che alla guida della prima c'e' Mika Hakkinen ...eh! Mica bau bau micio micio!)
The start of the cars!!!( driver in the first car is Mika Hakkinen…..)

sabato, maggio 10, 2008

E le vigne s'impennano

And the vines are reaching higher peaks

29 aprile:

9 maggio:


Due settimane di crescita significativa.
E qui qualche particolare di questo futuro, vigoroso, lambrusco

Two weeks of significant growth.
And a detailed look at this upcoming vigorous Lambrusco




Forza e coraggio! :)
C'mon!! :)

martedì, maggio 06, 2008

Uscendo dal Cibus - Getting away from Cibus

...per scappare in Acetaia ad accogliere visitatori.
….I needed to get away and run to the Acetaia to welcome some guests.


Questa la situazione del parcheggio ovest alle 12.00
This is what the West parking lot looked at at 12:00

E questo un campo poco lontano.
And this is a nearby field.

In (quasi) diretta dal Cibus - Almost…..real time from Cibus

e' appena iniziato, e gia' se magna de brutto.
It just started and everybody’s already munching.

venite ad assaggiare un misto ispanicoemiliano allo stand della Real Group (che ci distribuisce in Italia da qualche anno) al pad. 6, stand b2


come taste a mix of spain’n Emilian at the Real Group stand (that sells our products in Italy from a few years) pav. 6 stand b2

ole'

sabato, maggio 03, 2008

Riflettendo sul FoodCamp




Era la prima volta che partecipavo ad un BarCamp, e ho scoperto un mondo parallelo.
In questo mondo parallelo un po' c'ero gia' dentro inconsapevolmente per l'uso smodato della rete, ma non tanto dentro da arrivare alla Rete che usa smodatamente me :) anche se a questo punto un dubbio mi sorge ... :)

Le riflessioni di chi, di barcamp, ne ha gia' passati un po', sono gia' oltre alle mie di natura prettamente "iniziatiche".

In generale penso che la formula sia geniale: il fatto ad esempio che un wiki abbia il potere di concretizzarsi in un incontro reale, soprattutto se la finalita' non e' -solo- la magnaccia in compagnia ma anche e soprattutto quel taglio para-seminariale/costruttivo/collaborativo/esplorativo su un argomento specifico.

In sostanza, a parte gli interventi "personali" che parlano di esperienze gia' in essere, e che possono fungere da veri i propri case-history (ad esempio Fattoria italiana, Parco dei Buoi, Ewsp, San Lorenzo, Acetaia San Giacomo), penso sia interessante come l'analisi della questione "Food" in rete offertaci da
- Gianna (di TrashFood) con questa sua presentazione
- Vittorio Pasteris che partendo dalla crisi dei critici cinematografici, metaforicamente si riferiva a quelli "enogastronomici" soprattutto online
- Giovy, con la sua presentazione vino 4.0 con una panoramica degli eno-siti/blog presenti in rete (e ci ha lasciato a mezz'aria con una novita' in questo campo, che a quanto pare lo coinvolge molto da vicino)
dicevo, l'analisi della questione Food e web ha dato spunti interessanti che potrei riassumere cosi' (sintesi che pregherei modificare/ampliare)

- manacanza di siti di riferimento per l'e-commerce di cibo (una volta lo era Esperya)

- praticamente idem per il vino ma per quest'ultimo, in piu', nessuna piattaforma in stile 2.0 veramente attiva

- tanta quantita' ma poca qualita' da parte dei c.d. "appassionati del gusto" online, laddove si debba giudicare un ristorante, un prodotto, un vino. Personalmente trovo tali giudizi il piu' delle volte approssimativi, indice della superficialita' utilizzata nel trattare gli argomenti del cibo e del vino alla stregua del calcio ove "tutti sono allenatori".

- constatazione che il prodotto "tipico di qualita'" faccia fatica a seguire le stesse dinamiche di altri bene "fungibili" (libri, cd, tech ecc...). Le loro peculiarita' rendono doverosa una formula diversa, piu' specializzata, e non condivisa con altri prodotti extrafood

- ... (verranno in mente)

L'appuntamento per il prossimo FoodCamp per proseguire nei discorsi avviati e' a settembre a Riva del Garda, in occasione del BlogFest.

Un grazie di cuore a Franceso Travaglini e a tutta l'amministrazione comunale di San Martino in Pensilis con particolare riguardo al mitico Costantino (detto anche "quello bello" in contrapposizione a quello di Maria de Filippi) per l'ospitalita' e la perfetta organizzazione.

-------------- English version

Reflecting on FoodCamp

It was the first time that I took part in a BarCamp, and I discovered a new world. A world I somewhat knew considering my exaggerated use of the www, but not enough to reach that net, that uses me…although at this stage I’m starting to have some doubts….

The reflections of those like me, are already past simply initial but aren’t at the same level of those who have great experience.

More generally I think that the format is brilliant: the fact for example that a wiki has the power to become concrete/practical in a real life meeting, having a goal and by goal I don’t only mean eating and drinking in company but also constructive, lesson-like, cooperative, analytical, hypothetical cut on a specific argument..

Basically, other than the participants that spoke of their personal experience already in existence, which we can view as case-history (for ex Fattoria italiana, Parco dei Buoi, Ewsp, San Lorenzo, Acetaia San Giacomo), I find it interesting that we analysed the matter “Food” online, and in particular the speakers:
Gianna (of TrashFood) with with her presentation
- Vittorio Pasteris that started off by of the crisis in movie critics but was metaphorically speaking of travelfood critics and especially those on-line.
- Giovy, with his presentation wine 4.0, and an outlook on all wine-sites and blogs present on the net (and he left us in the middle of something we’d never heard of in this field, that apparently involves him very closely).
As I was saying, this analysis on food and web gave us some interesting “food for thought” that I will try to sum up like this ( please modify or extend if necessary)

- lack of reference web sites for food e-commerce (there once was Esperya)
-
- same thing for wine, although here we don’t even have a 2.0 style truly active platform.
- all this quantity, but scarce quality on behalf of c.d. ( taste experts and lovers) on-line when a restaurant, product or wine needs to be judged. Personally I find many of these evaluations, mostly approximate a mere indication of how superficial critique on food and wine can be and of how everyone seems to know everything and ois ready to teach.
- we realised that the “typical, quality product” has a harder road to travel and follow the same processes which other goods have (books, cd’s hi-tech etc). The pecularities give these products the right to a different more specific process which can’t be shared with other non-food products.
-
- ... (they will come up )
-
The next FoodCamp programmed to continue some of the never-ended discussions, is in September, Riva del Garda, during the BlogFest

A thank you from the heart goes to, Franceso Travaglini and the municipality of San Martino in Pensilis with particular attention to Costantino for his hospitality and perfect organisation.