Zombie che vagavano con sguardo vitreo dietro i loro banchi, questi sono gli espositori l'ultimo giorno. Facendo finta di niente si parte alla mattina paracheggiando il piu' vicino possibile, macchina predisposta per il carico, mancano solo le portiere spalancate, carrelli spolverati e pronti al (sovrac)carico. Studio delle migliori traiettorie e itinerari piu' corti, fervente lavorio di inscatolamento tra una spiegazione e l'altra. I piu' audaci, e forse piu' lontani, gia' la mattina partono lasciando lo spazio deserto e scompigliato. Il countdown e' seguito con passione, nulla e', in confronto, quello del capodanno. I visitatori si trasformano, da interessati gourmand, a elemosinatori professionisti. Ogni anno si assiste a tecniche nuove "se avete qualcosa che buttate via, lo prenderei cosi' lo porto ai poveri" ... buttare via? sicuramente! Oppure, e' un campione gratuito questo? Indicando un extravecchio ... altrettanto sicuramente!
Visitatori che intrattengono oltremodo i produttori, sorriso sforzato per dimostrare quella disponibilta' che ormai e' gia' andata e si sta trasformando in un'incazzatura paurosa (il pensiero tipo "dura 5 giorni, e proprio l'ultima ora mi devi venire a chiedere come si comporta dal punto di vista chimico-fisico l'acciuga sottosale di monterosso?!?!?" e' in tutte le teste degli espositori)
Chiusura ufficiale alle ore 20, dalle 14 in poi e' gia' panico. Scatta quella molla che ti trasforma da espositore a emigrante, il parcheggio per gli operatori e' gia' pullulante di formichine che vanno e vengono, caricano impaccano striciano macchine, rompono cose, rovesciano carrelli caricati oltre ogni ragionevole legge fisica.
La foto e' mossa perche' l'adrenalina e' alta...
L'ultimo sforzo, prima del ritorno...
mercoledì, novembre 01, 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento