La sera dell’arrivo a Seattle, lunedi’ 18 settembre, incontro con Michael di Chef Shop, e assieme a tim e heidi ci spostiamo sull’appena aperto Barolo, ristorante carino che si sviluppa in lunghezza con tre file di tavoli abbastanza ravvicinati e un mega tavolone stile compleanno con balli sopra, posizionato in uno spazio che si apre a sinistra. Atmosfera giusta, ovviamente combinazione legno-ferro che non manca mai. Menu, manco a farlo apposta, essendo nel northwest, che prende dal “nostro” northwest”, il piemote. Cosi’ come buona parte della carta vini.
E’ stata una serata che potremmo definire “a rotazione”, antipasto-primo-secondo-dolce scelti diversi e scambiati per assaggio. A mio modesto parere un no per i primi, troppo forti e/o piccanti i sapori sopra delle paste che avrebbero meritato piu’ dolcezza. Il resto buono. Per il vino mi hanno fatto scegliere una bottiglia italiana e tra quelle che hanno passato la” selezione” dell’importazione, ho optato per un dolcetto d’alba di Mascarello. Non l’ho mai assaggiato prima, era chiuso come un baco da seta, tannino “verde” e cmq buon naso. Per la seconda bottiglia siamo stati locali con un pinot nero, un po’ legnoso ma non male.
Su due bottiglie ordinate, non ce n’e’ arrivata una con l’annata cosi’ come esposta nella carta.
Giudizio: mmmhh, non ci tornerei.
mercoledì, settembre 27, 2006
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