mercoledì, settembre 27, 2006

GuidO ai Ristoranti: RingSinde di Portland



Inauguriamo la rubrica “GuidO ai Ristoranti” (basta con la "GuidA" ai ristoranti, avete mai sentito una che si chiamasse GuidA? a parte quella mitica che ci faceva sognare ... e' ora del maschio al ristorante!) con il ristorante Ring Side di Portland.
Non e’ in quello che noi di campagna chiameremmo “il centro”, e’ un po’ fuori ma a dieci minuti a piedi dal multicolored and cartoon style hotel Inn@northrup station (che a prima vista sembrava un asilo nido).
L’indirizzo e’ 2165 West Burnside, Portland (Or) appunto. www.ringsidesteakhouse.com

Me l’hano consigliato proprio in hotel dopo mia richiesta di addentare una bella steak.

Bene, il posto e’ assai accogliente, anche se fuori sembra un bunker antiatomico (per di piu ‘chiuso). Le luci praticamente inesistenti creano un’atmosfera stile baita di montagna ad alta quota, l’imponente camino centrale fa il resto. Alla fine della cena, la notte di passione e’ assicurata.
Discrete pareti di pietra e mattoni dividiono diversi “locali nel locale” e cioe’ il ristorante vero e proprio, un baretto conviviale e un’altra cosa di cui non ho capito il senso.
Il locale e’ famoso per le bisteccone, superstorico, una sessantina d'anni di griglia.
Gli immancabili autografi alle pareti mi fanno un po’ pensare alle pizzerie stile Napoli ma putroppo di qui non e’ mai passato Marado’.
Apriamo le danze con un apetizer di qualcosa a base verdura, giusto per preparare il delicato fisico ad assumere quantita’ ingenti di cibo e ad“un assaggino” di onion ring, giusto per dimenticarsi subito il buon proposito iniziale.
Ebbene, questo assaggino era ovviamente american style … le onion ring piu’ grandi che io abbia mai vistoooo!! Praticamente degli hula hoop fritti.



Meravigliosi, una cosa da giu’ di testa, croccanti da paura, una pastella sicuramente extraOGM machissenefrega! Sto ancora sbavando sulla tastiera al solo pensiero.
Finiti quelle potevo anche salutare ed andarmene dato che non potevo pretendere di piu’, invece eravamo li’ per la ciccia, e ciccia fu.
Ho optato per una Ney York Sirlon ecc… un taglio particolare, direi che, guardando la classica T della fiorentina, quel pezzo e’ quello “a destra”.



La cottura Medium garantisce, quasi come se fosse impostata al computer, un bel pink centrale e fuori croccantina con la crosticina dei sughi della carne. Infine, una simpatica striscia di grasso , anch’esso dolce e croccante, avvolge la parte opposta a quella dell’osso.
Molto buona, ma non da cappottarsi. Qualche incertezza nella fibra della carne, a volte tenera, a volte anche no.
Insomma, degustando un rosso, pinot nero, locale a calice, con l’immancabile smashed potato e broccoli sempre per soddisfare il lato verde di noi stessi, la spesa a cranio e’ stata attorno ai 60 dollari.
Giudizio: ci tornerei anche solo per un take away di onion!
Data cena, domenica 17 settembre

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