mercoledì, settembre 27, 2006

GuidO ai Ristoranti: The Old Home Stead Steak House di New York

Giovedi’ 21 settembre. Di ritorno dall’ultimo pomeriggio nella grande mela, lasciato appositamente libero per i classici aquisti di cose tipiche, cioe’ fatte in china e taiwan, l’incontro e’ con il buon Giacomo e Christopher, il vicino di casa, per una bistecca in compagnia.
Zona battezzata: Meat Packing District. A dire dei piu’, e anche a quanto pare, la piu’ in voga a Manhattan. Ex quartiere costellato, cinquantina d’anni fa, di macellerie, ne conserva larghe strade e palazzi perlopiu’ in mattoni. Bello, d’altronde da quelle parti c’e’ il supercool Pastis con il suo brunch indimenticabile.
Dopo vari tentativi in altri ristoranti rivelatisi pieni, la scelta e’ caduta su the Old Home Stead, www.theoldhomesteadsteakhouse.com 56 ninth av tra la 14 e la 15,
locale anche in questo caso direi storico, che si sviluppa con due sale rettagolari lunghe una fianco all’altra. Colori e legni scuri, luci da 1,22 watt, gente come al solito un po’ chiassosa, ma questo non e’ colpa del locale.
Memori del fatto che un’apetizer ti si puo’ trasformare in una cena completa, resisto due secondi dopodiche’ cedo e chiedo se fanno onion ring… non le fanno … piccola tragedia.
Ci buttiamo subito sulla carne e con spirito analitico ordino lo stesso identico “pezzo” di un paio di sere prima: New York Sirloin. Medium rare ovviamente.
Ebbene, quasi per una sorta di bilanciamento divino, la mancanza degli hula hoop fritti, vengono fantasticamente compensanti da una carne i m p e c c a b i l e.
Tutto a posto, tenerezza, succosità, crosticina, grasso ecc..
Il vino che ci ha accompagnato era un Ribeira Rojo Spagnolo di cui non ricordo la cantina, Tanto era giusto un supporto tecnico per la carne.
Infine, non sazi di tanta bonta’, ci siamo lasciati sedurre dal cheese cake della casa.
Un pezzo di torta che a giudicare dalle dimensioni, lo stampo aveva il diametro dell’ormai abusato hula hoop. Un cheese cake ricco da fare spavento, alla prima cucchiaiata il colesterolo stava gia’ organizzando un rave party.
Giudizio: ci tornerei + +

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