domenica, ottobre 01, 2006

Il terrore delle strade d'autunno

Ricordo ancora quando, a dieci minuti dal suono della campanella che segnalava l'inizio delle lezioni, mettevo in moto la macchina davanti a casa. Tanto era il tempo che, in condizioni perfette di tempo/traffico/salute/sonno/luce/macchina dividevano Campagnola da Correggio, Istituto Einaudi.
Molto spesso ce la facevo, la Uno color carta da zucchero soffriva da impazzire ma alla fine faceva il suo lavoro. In confronto, Sòchmaker era un pivello.
Tutto bene di solito, tranne che in settembre, quando le strade d'autunno erano costellate dalle piu' terrificanti macchine macchine mai create ... i trattori dell'uva!
Incontrarli sul proprio percorso significava dover ridurre la velocita' di almeno 2/3, staccando al limite dal rimorchio, rischiando di andare a mostare l'uva anzitempo.
Un incontro di questo tipo garantiva un ritardo medio ponderato di 4, 32 secondi. Ancora giustificabile a voce.
Con due trattori in successione, si doveva spendere una giustificazione scritta
L'incontro della colonna dei rimorchi in attesa per entrare in cantina ... tanto valeva tornare a casa.
Oggi, nel 2066, il terrore si ripropone cosi'














Non piu' un rimorchio semplice ma abbastanza tecnologico, quasi carenato. Si nota a destra una specie di alettone/spoiler laterale, montato sicuramente per dare aderenza al mezzo durante le alte velocita'.
E invece no.

Ma allora la domanda sorge spontanea: ma perche' continuano sempre a fare i 20 km/h anche dopo 15 anni? Non possono mandare l'uva alla cantina via mail?

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